Dopo aver visto sui social i video di Adam Sandler agli Oscar in tuta, ho pensato agli stereotipi legati all’abbigliamento in situazioni di rilievo, soprattutto in un’epoca come il 2025, in cui le dinamiche sociali e professionali sono in continua evoluzione. “𝙋𝙚𝙧𝙘𝙝𝙚́ 𝙡𝙖 𝙛𝙤𝙧𝙢𝙖𝙡𝙞𝙩𝙖̀ 𝙙𝙤𝙫𝙧𝙚𝙗𝙗𝙚 𝙚𝙨𝙨𝙚𝙧𝙚 𝙜𝙞𝙪𝙙𝙞𝙘𝙖𝙩𝙖 𝙙𝙖𝙡𝙡’𝙚𝙨𝙩𝙚𝙧𝙣𝙤, 𝙙𝙖𝙡𝙡’𝙖𝙗𝙗𝙞𝙜𝙡𝙞𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙤, 𝙥𝙞𝙪𝙩𝙩𝙤𝙨𝙩𝙤 𝙘𝙝𝙚 𝙙𝙖𝙡𝙡’𝙚𝙙𝙪𝙘𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙚 𝙙𝙖𝙡 𝙧𝙞𝙨𝙥𝙚𝙩𝙩𝙤 𝙧𝙚𝙘𝙞𝙥𝙧𝙤𝙘𝙤?”

Nel 2025 sul posto di lavoro, l’abito fa il monaco?

È difficile dare una risposta univoca a questa domanda così complessa. Sebbene l’abbigliamento possa ancora influenzare la prima impressione e le percezioni iniziali, la sua importanza assoluta sta diminuendo. Nel nuovo millennio si sta assistendo maggiore consapevolezza e accettazione alle diversità e l’attenzione si sta spostando sempre più alle competenze, alle capacità e al comportamento delle persone.

Perché la formalità dovrebbe essere esternata su cosa si indossa, anziché sull’educazione e sul rispetto reciproco?

Questa è una domanda critica, che tocca il cuore del problema degli stereotipi sull’abbigliamento.

Tutt’oggi è fondamentale distinguere tra la necessità di un abbigliamento appropriato in determinati contesti lavorativi (ad esempio in ruoli a contatto con il pubblico o in settori più tradizionali) e l’idea che la formalità debba essere l’unico metro di giudizio.

La formalità intesa come rispetto reciproco, professionalità e serietà dovrebbe essere dimostrata attraverso l’educazione, la comunicazione efficace, la puntualità, la responsabilità e il rispetto per gli altri. (Anche la competenza e la dedizione al lavoro dovrebbero essere i valori fondamentali su cui basare la valutazione di un professionista!).

Quali sono i principali criteri da seguire?

La cura di sé, che non include solo l’abbigliamento ma anche l’igiene personale, la postura e l’atteggiamento, è un aspetto fondamentale per presentarsi in modo positivo sul posto di lavoro. Una persona che si prende cura di sé trasmette un senso di rispetto per se stessa e per gli altri, indipendentemente dal tipo di abbigliamento che indossa.

La pulizia, l’ordine e un aspetto curato sono fondamentali, ma possono essere espressi in modi diversi a seconda del contesto lavorativo e 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗶𝗻𝗱𝗶𝘃𝗶𝗱𝘂𝗮𝗹𝗲.

L’importanza del dress code

È importante sottolineare che il dress code può variare notevolmente a seconda del settore, del tipo di azienda e della cultura aziendale. In alcuni contesti più tradizionali, come la finanza o la consulenza, un abbigliamento formale potrebbe ancora essere richiesto per mantenere un’immagine professionale e di fiducia. Tuttavia, anche in questi settori, si sta assistendo a una maggiore flessibilità e a una maggiore attenzione al comfort e allo stile personale

Conclusioni personali

L’abbigliamento può assumere il valore di un’uniforme se imposto dal luogo di lavoro, mentre diventa espressione della propria individualità quando scelto liberamente.

Nel 2025 i luoghi di lavoro evolvono verso una maggiore flessibilità e valutazione più incentrata sulle competenze e sul comportamento professionale, piuttosto che sull’abbigliamento. La cura di sé e un aspetto ordinato sono importanti, ma non dovrebbero precludere la possibilità di esprimere la propria personalità attraverso l’abbigliamento, a meno che non ci siano specifiche esigenze di immagine aziendale o di contatto con il pubblico, che richiedano un dress code più formale.

L’educazione, il rispetto reciproco e la professionalità dovrebbero essere i veri “abiti” che contano nel mondo del lavoro.

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