Oggi voglio condividere con te alcune riflessioni sul mondo del lavoro, un universo in continua evoluzione che, fortunatamente, sembra stia iniziando a guardare oltre le rigide barriere anagrafiche.

Giovani promesse e la dura realtà della crescita professionale:

Spesso, da giovani, ci viene presentata l’idea di un percorso lavorativo lineare: si inizia dal basso, si esplorano diverse mansioni e, attraverso il merito e l’impegno, si ascende a livelli contrattuali superiori. Questa dinamica è certamente valida e motiva molti a dare il meglio di sé. Tuttavia, la realtà ci dice che solo una parte di questi giovani vedrà concretizzarsi appieno questa progressione. Superata una certa soglia d’età, il mercato del lavoro, soprattutto quello a contatto con il pubblico, sembra diventare una sfida difficile da superare.

L’illuminante esperienza californiana del 2015:

Ricordo con molto piacere una vacanza in California nel lontano 2015, trascorsa con mio fratello. Fui colpita dalla presenza di cassieri e camerieri di età ben oltre i sessant’anni. La spiegazione di mio fratello fu semplice quanto interessante: queste rappresentavano opportunità lavorative preziose per chi aveva difficoltà a raggiungere la pensione o per chi, per diverse ragioni, non aveva avuto la possibilità di una crescita professionale significativa. In quel momento, pensai a quanto sarebbe stato importante avere simili opportunità anche in Italia, dove troppe persone over 40 faticano enormemente a reinserirsi nel mondo del lavoro.

La Spagna e i cassieri “adulti” del 2017:

Qualche anno dopo, nel 2017, durante il mio primo viaggio in Spagna, un’altra piacevole sorpresa: i cassieri di note catene di supermercati erano in gran parte persone adulte. Un’ulteriore conferma che un approccio diverso al mondo del lavoro era possibile, purtroppo non ancora la norma nel nostro Paese.

Segnali di cambiamento nel panorama italiano:

Oggi, fortunatamente, intravedo segnali incoraggianti anche in Italia. Sempre più catene famose stanno aprendo le porte a persone che, anagraficamente parlando, non sono più giovanissime. Mi capita sempre più spesso di trovare cassieri al supermercato, venditori nei negozi e camerieri in note catene di ristorazione con una certa esperienza alle spalle.

La persistente sfida dei contratti brevi:

Nonostante questa ventata di novità, non possiamo ignorare la persistente realtà dei contratti a breve termine, che spesso non offrono la stabilità desiderata. Tuttavia, è indubbiamente positivo constatare che le porte per nuove opportunità lavorative non sono completamente chiuse per chi ha tanti anni di vita ed esperienza da offrire.

Oltre l’apparenza: il valore interiore e le barriere mentali:

Credo fermamente che una delle sfide più grandi che ancora affrontiamo sia la difficoltà nel vedere le persone per il loro valore intrinseco, al di là dell’apparenza. Troppo spesso ci fermiamo al primo sguardo, giudicando e precludendoci la possibilità di scoprire le competenze e l’esperienza che una persona, indipendentemente dalla sua età, può portare. Mi chiedo, ad esempio, perché fatichiamo a immaginare persone in età matura lavorare in negozi di articoli sportivi? Forse perché la nostra mente le associa a ruoli più “giovanili”?

In conclusione:

il percorso verso un mercato del lavoro più inclusivo e meno vincolato all’età è ancora lungo e pieno di sfide. Tuttavia, i segnali di cambiamento sono incoraggianti e ci spingono a sperare in un futuro in cui l’esperienza e la saggezza di chi ha più anni siano considerate risorse preziose, capaci di arricchire qualsiasi ambiente lavorativo.

 

P.S.:

A 40/41 anni ho avuto l’opportunità di lavorare come cameriera in una nota pizzeria di Valencia, situata nel cuore della città. Il ritmo lavorativo era frenetico e io sicuramente non volevo essere considerata “over”. La soddisfazione più grande è stata quando la mia collega di lavoro ventenne mi ha confidato che lavoratori della sua età non mettono tutta l’energia che io mettevo in modo naturale, dettata dalla passione per il lavoro a contatto con il pubblico. 🥰